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"Le Fiji verranno colpite oggi dal primo ciclone della stagione. Si tratta di Mick (anche chiamato TC04P). Grazie alla nostra passione per la metereologia stiamo tracciando questa perturbazione da qualche giorno ormai e ieri mattina ci siamo resi conto della completa formazione del ciclone e del percorso che avrebbe preso."... Beh questo è l'inizio dell'articolo che stavo scrivendo quando l'FEA (Fiji Electricity Authority) ha tagliato la corrente alla città mentre Mick stava già iniziando ad entrare a Lautoka verso mezzogiorno di Lunedì scorso (14/12/2009). L'ultimo aggiornamento dal Joint Typhoon Center dava Mick a 132 Kilometri a Nord di Nadi, con una velocità di spostamento di circa 14 kilometri all'ora e una velocità di rotazione vicino al centro di circa 70 Kilometri l'ora.
Tutti, noi compresi, ci aspettavamo qualcosa di molto tranquillo, come Gene lo scorso anno o Gavin nel 97, invece ci siamo presto resi conto che un ciclone "forza 2" può creare diversi danni se colpisce direttamente. In poche ore, il ciclone Mick, ha letteralmente falciato le Fiji, tranciando alberi, allagando case, scoperchiando tetti e molto altro. Ancora oggi, dopo 2 giorni, gran parte delle Fiji non ha corrente o acqua (vedi prossimo articolo di Anna).
Il passaggio di Mick su Lautoka, è stato veloce e violento. Questa volta il Fiji Meteorological Center non ha dato molto preavviso e quando il vento e la pioggia iniziavano a preoccupare, Anna ed io eravamo ancora al lavoro. Avevamo appena fatto in tempo a chiuderci in casa con i nostri cani e gatti, ed accomodarci nel nostro studio quando le prime raffiche di vento hanno iniziato a piegare le palme del nostro giardino. Avevamo già avuto notizie dalle Yasawa in mattinata, dove Mick aveva colpito durante la notte che alcuni resort avevano già evaquato i turisti il pomeriggio prima, e che nel pieno della forza, il ciclone aveva creato seri danni ma non ci aspettavamo che arrivasse così dritto a pochi kilometri da Lautoka.
Infatti, durante il suo passaggio, abbiamo subito venti fino a 110 Kilometri orari che, oltre a farci volare la parabola e distruggerci gran parte del giardino, hanno paralizzato la città. Il forte vento spingeva la pioggia orizzontalmente e con violenza tale da inumidire muri e passare attraverso le fessure delle finestre allagando case. Mi sono trovato nella situazione di dover portare in casa in tutta fretta il sopra, in vetro, del tavolo da esterno mentre Mick prendeva forza ed in pochi attimi mi sono ritrovato come se (letteralmente) mi avessero tirato dei veri e propri secchi d'acqua in faccia.
In quelle 2 ore abbiamo sentito una moltitudine di oggetti abbatersi sui nostri muri e sul tetto. Il vento, che soffiava da est, ci ha permesso di vedere lo spettacolo dalle nostre finestre ma abbiamo potuto vedere ben poco dato che abbiamo speso la maggior parte del tempo a correre da un lato all'altro della casa per controllare rumori, mettere asciugamani sul pavimento, alzare apparecchiature elettriche e spostare cose. Il poco che siamo riusciti a vedere è stato uno spettacolo imponente. Le raffiche di vento emettevano strani suoni creando spifferi in ogni angolo della casa e piegando di molto tutti gli alberi e le palme inscenando quasi un ballo frenetico, tribale. Le foglie, volando, si univano alla pioggia ed alle folate violente, e ci passavano davanti come piccole e velocissime nuvole a bassa quota.
Improvvisamente, verso le 2 del pomeriggio, il vento ha iniziato a calare fino a fermarsi del tutto mezz' ora dopo. Abbiamo preso coraggio e siamo usciti di casa per controllare il giardino ma pochi minuti dopo il forte vento ha ripreso. Eravamo nell'occhio del ciclone. Per pochi attimi sembrava davvero che stesse per uscire il sole data la calma del cielo ma, seppur in maniera molto più debole che in precedenza, Mick ci ha tenuto chiusi in casa per un'altra ora. Alle 4 il ciclone si è spostato verso l'interno, muovendosi verso Suva e regalandoci un cielo mozzafiato ma lasciandoci con uno spettacolo deprimente.
Dovevamo essere colpiti da un secondo fronte ma, fortunatamente, Mick, incontrando le montagne di Viti Levu ha perso molta della sua rabbia non permettendo al suo potere distruttivo di colpire ancora dopo il passaggio dell'occhio. Il suo passaggio ha spezzato molti cavi della corrente e del telefono, ha inondato case, spezzato o sradicato moltissimi alberi e danneggiato diverse strutture. Ci vorranno delle settimane prima che la vita delle Fiji torni alle sua normalità ma i lavori di ricostruzione sono già iniziati e alcune zone hanno già acqua ed elettricità.
Sto creando un video con le riprese fatte durante e dopo il ciclone che mettereò in linea appena pronto. Per vedere le foto che abbiamo fatto o che ci hanno mandato i nostri amici, cliccate qui.
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