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Durante il discorso di inzio anno Il Primo Ministro delle Fiji, Frank Bainimarama, ha dichiarato di voler abolire le leggi di emergenza pubblica che erano in vigore dal 2009. Queste leggi eliminavano la libertà di stampa, di parola e di pubblica aggregazione nel paese. In vista delle prime elezioni democratiche dal 2006, che avverranno nel 2014, il Capo di Stato ha condiviso che il paese necessita di un sistema veramente democratico e che da inizio Febbraio inizieranno le consultazioni per la creazione della nuova Costituzione. Per facilitare questo processo le Public Emergency Regulations (PER) verranno rimosse. Questa è un ottima notizia per i media nazionali e per coloro che inizieranno a porre le basi ideologiche per il futuro delle Fiji.
Per chi ancora non lo sapesse, le Fiji sono, dal Dicembre del 2006, sotto legge marziale. Sò che sembra strano e chi è stato ultimamente qui in vacanza non se ne è nemmeno reso conto ma è la verità.
Non sto a farvi il riassunto degli avvenimenti che hanno portato Frank Bainimarama a fare il quarto pacifico colpo di stato delle Fiji (se siete interessati, leggete qui) ma al momento vi basti sapere che questo colpo di stato ha dato, finora, dei buoni frutti.
Sfortunatamente, come succede in questi casi, i responsabili di tali mosse hanno dovuto imporre delle regole per ottenere dei risultati. La creazione di un Governo "marziale", l'imposizione di restrizioni di libertà di parola, aggregazione e stampa, l'asportazione di figure "scomode" e contro corrente, e pian piano l'abrogazione di leggi (come la facilitazione degli investimenti, rimborso dell'IVA e salvaguardia per turisti, leggi anti-fumo, promozione delle energie rinnovabili, miglioramento del sistema di immigrazione, rimozione dei coinvolgimenti politici da parte di chiesa o villaggi, migliore polizia, etc etc) che hanno portato le Fiji ad una migliore stabilità economica, alla riduzione del crimine e ad una burocrazia più chiara e veloce, sono solo alcuni degli step e risultati resi dal Governo Bainimarama alla popolazione delle Fiji dal 2006 ad oggi.
Bainimarama è stato l'unico, dopo un colpo di stato, a voler cambiare le regole e porre delle basi stabili ad un paese prima di ridarne la governabilità in mano al popolo. Tanti fattori dividevano la popolazione Fijiana, tanta corruzione tra la classe politica e tanta, tanta, tanta burocrazia. Il percorso verso il miglioramento è lungo e faticoso. Non a caso ci vorranno altri 2 anni prima delle prossime elezioni democratiche delle Fiji.
Ma se vi immaginate che in questi due anni siamo stati sotto un despota crudele e ci siano stati coprifuochi, posti di blocco o militari in giro per le città a spaventare la gente vi sbagliate. Tutti alle Fiji sono sempre stati liberi di continuare con la loro vita, i turisti non sono mai stati così numerosi e contenti delle Fiji, di militari che spaventavano la gente per strada non se ne sono visti e di posti di blocco ce ne sono stati così pochi che erano per lo più per limitare gli ubriachi sulle strade.
Oddio, ci sono stati casi di individui ed entità locali che adavano contro il governo ma per questi individui e per quei media, che avrebbero preferito una democrazia corrotta piuttosto che un colpo di mano decisivo, il Governo Bainimarama impose le PER.
Le PER (ovvero Public Emergency Regulations = Regolamentazioni di Emergenza Pubblica) abolivano la libertà di parola, di stampa e di pubblica aggregazione. Penso che una persona che si metta nella posizione di voler pianificare un cambiamento così radicale di uno stato, dopo aver fatto un colpo di stato, per prima cosa eliminerebbe le stesse libertà per poi ridarle dopo aver dimostrato le intenzioni del proprio operato e la volontà di rimettere un paese migliore in mano al popolo.
Queste restrizioni, condannate in primis dall'ONU, hanno toccato sopratutto i media locali, che vedevano ogni notizia scrutinata da un'ente governativo; i blogger, anche se non si sono mai fermati ed hanno semplicemente spostato i loro siti a server al di fuori delle Fiji; e coloro che volevano organizzare manifestazioni, in alcuni casi, anche a sfondo non politico.
Comunque, il controllo sulla libertà di stampa da parte del governo e le restrizioni di libertà di parola e aggregazione cesseranno di essere a partire dal prossimo Sabato, 7 Gennaio 2012.
Una delle promesse principali del Governo Bainimarama è la creazione di una nuova Costituzione ma per arrivarne alla creazione sono necessarie le consultazioni pubbliche che avrebbero trovato diversi ostacoli se le PER fossero state ancora in vigore.
Forse la libertà di parola, ovvero la libertà di parlare apertamente del Governo, creerà delle discussioni "in piazza" che fino al possimo Sabato erano abolite. Forse il leggere sui giornali notizie "contro corrente" incuriosirà l'opinione pubblica. Forse il far sì che i Fijiani possano riunirsi in comizi o organizzare manifestazioni darà l'idea di una maggiore libertà. ...ma forse no.
Anna giustamente mi fà notare che è importante dire che le "manifestazioni" alle quali siamo abituati noi Italiani qui non solo non esistono ma sono cose da film. Qui le manifestazioni sono di tutt'altro genere e nella gran parte dei casi finiscono con una cerionia della Kava collettiva.
Seppur è chiaro che la libertà di parola e stampa dei media verrà tenuta "sotto controllo" da parte del governo dal Media Decree (legge che controllerà la censura dei media), Sayed-Khaiyum, Procuratore Generale delle Fiji, ha dichiarato ai microfoni di Radio New Zealand che le leggi di libertà di parola che vigevano prima delle PER ritorneranno in vigore:
"Of course, there are restrictions, as you would have in New Zealand. It does not allow you to go and make a hate speech; you don't go round defaming people. There are various laws which were in place before the emergency regulations - those laws still apply."
"Certo ci saranno delle restrizioni, come le avete voi in Nuova Zelanda. Non ti permette di fare un discorso d'odio; non potrai andare in giro a diffamare delle persone. Ci sono diverse leggi che vigevano prima delle regolamentazione di emergenza - queste leggi sono ancora valide."
Dal mio piccolo mi auguro che questo cambiamento migliori lo spirito della popolazione delle Fiji e lo aiuti a preparare una nazione lontana da quella Fiji corrotta e con poche regole che mi ricordo essere stata fino a qualche anno fà. Mi auguro anche che Australia, Nuova Zelanda, USA e Unione Europea guardino alle Fiji con un occhio benevolo eliminando le sanzioni in vigore e riappacificando i rapporti politici. Già il Segretario Generale del Commonwealth, Kamlesh Sharma, ha commentato la mossa del Governo Fijiano come "un passo positivo".
Cercando velocemente su Google ho già letto titoli forti dai media internazionali e sicuramente la polemica nei prossimi giorni si farà sempre più calda ma, da Italiano alle Fiji, posso garantirvi una cosa: per noi uomini semplici questo cambiamento creerà poco scalpore e tanta speranza.
Per quanto riguarda la mia responsabilità di voce Italiana dalle Isole dei "colpi di stato" vorrei sottolineare ancora una volta che le Fiji sono un paese pacifico che questo "Stato Marziale" non rappresenta nessun pericolo per coloro che vorrano venire in visita a godere delle meraviglie di queste isole.
Foto e notizie tratte da Herald Sun, Fiji Times e Radio Fiji (1-2-3-4)
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